L’Osteopatia

Cos’è l’Osteopatia

L’Osteopatia è una medicina manuale e un sistema riconosciuto di prevenzione e cura che rispetta la relazione tra corpo, mente e spirito sia in salute che nella malattia, ponendo l’enfasi sull’integrità strutturale e funzionale del corpo come condizione necessaria affinchè l’individuo possa autoregolarsi.

L’Osteopata è in grado di liberare il sistema corpo da quegli ostacoli che ne limitano le proprie capacità di autoregolarsi e quindi autocurarsi e guarire; è uno specialista che si avvale di una cultura medica e del contatto manuale per effettuare diagnosi e trattamento di affezioni muscolo-scheletriche, vascolari, neurologiche e viscerali.

Il dolore e la patologia sono conseguenza di una disfunzione delle componenti muscolo-scheletriche, di quelle viscerali o del rapporto tra queste due e si manifestano attraverso circuiti riflessi neurologici.
Una disfunzione, intesa come perdita di mobilità intrinseca o estrinseca di una struttura sia essa viscerale, legamentosa, muscolare, articolare, genera un’alterazione della circolazione sanguigna locale e/o un’irritazione delle strutture nervose del segmento midollare o del distretto corporeo interessato.

In altre parole l’osteopata libera il corpo da quelle restrizioni di mobilità (ostacoli), che sono causa di alterazioni vascolari e neurologiche e quindi origine della malattia.

Tecniche Osteopatiche

Unità del corpo: come metodologia olistica (dal greco olos=tutto) l’individuo è trattato nella sua globalità e considerato una struttura rispondente alle leggi della tensegrità(inserire link wikipedia ‘tensegrità); per questo l’intervento dell’osteopata non sarà rivolto esclusivamente al sintomo in questione, ma alla ricerca dell’origine della catena disfunzionale rintracciabile anche in una zona del corpo molto lontana da quella dolente.

Relazione tra struttura e funzione: è principio osteopatico fondamentale considerare il corpo (struttura) modellato dal suo stesso modo di funzionare, e la corretta funzionalità a sua volta condizionata dalla qualità della struttura Autoguarigione: il corpo è in grado di guarire autonomamente, di autogestirsi e autoregolarsi, qualora le condizioni di salute della struttura e di buona funzione della stessa siano integre. Da qui il ruolo dell’osteopata di ‘aiutare’ il corpo in questo processo di autoguarigione dalla malattia.

Tecniche Osteopatiche

L’osteopatia si può suddividere in tre grosse branche in base alle tecniche utilizzate:

 Osteopatia Strutturale: si avvale di tecniche manuali, volte al ripristino della mobilità della struttura sia essa ossea, muscolare, legamentosa, fasciale, le quali hanno una forte influenza neurologica riflessa, oltre che puramente meccanica, favorendo la buona conduzione nervosa a partire dalle zone trattate e verso gli stessi distretti corporei.

Osteopatia Cranio Sacrale: sono tecniche osteopatiche che agiscono prevalentemente sullo stato di salute generale del sistema corpo interagendo con la circolazione del liquor (particolare fluido che scorre in tutto il corpo percorrendo le vie nervose dal midollo e dal cervello fino alle più piccole terminazioni nervose distali), sfruttando il movimento di cranio e osso sacro e la loro sinergia come motore della circolazione liquorale stessa.

Osteopatia Viscerale: il principio secondo cui la struttura e la funzione sono interdipendenti vale anche per i nostri visceri. Se un organo si muove male, funzionerà altresì in maniera scorretta e viceversa; partendo da questo presupposto l’osteopatia viscerale si avvale di tecniche manuali effettuate sulla zona del viscere interessato, volte al recupero della sua mobilità specifica e quindi della sua funzione corretta. Possono inoltre essere trattate in questo modo problematiche osteo-scheletriche che non dipendono dalla mobilità articolare bensì da una disfunzione del viscere che può influenzare meccanicamente o per via neurologia riflessa la zona in questione; sono un buon esempio di questo legame le sciatalgie di origine viscerale, causate da problematiche del colon ad esempio, oppure dolori di spalla che hanno origine meccanica in una disfunzione del fegato

Indicazioni dell’Osteopatia

L’Osteopatia è particolarmente efficace nei disturbi funzionali e nei dolori, come ad esempio: 


  • I dolori, i disturbi e le patologie vertebrali ed osteo-articolari
  • I disturbi neurologici: nevralgie, disfunzioni neurovegetative e sensoriali
  • I disturbi viscerali
  • Patologie muscolari, articolari, legamentose, discali, degenerative, e gli esiti dei traumi (esempio: colpo di frusta)
  • Le sequele post-partum
  • Le sequele post-operatorie
  • Il trattamento dei pazienti in età geriatrica
  • I disturbi motori e cerebrali infantili correlati con sofferenze durante il parto
  • I problemi occluso-posturali e ortodontici
  • Le disfunzioni cranio-mandibolari
  • I disturbi funzionali del sonno, della digestione, del ciclo mestruale

Controindicazioni dell’Osteopatia

Fin quando l’organismo è in grado di attivare i processi di autoguarigione e di autoriparazione, e quindi di ripristinare l’omeostasi corporea e lo stato di salute, i vari tipi di patologie possono essere di competenza dell’Osteopatia. 
Quando la malattia raggiunge uno stadio tale da provocare danni anatomo-patologici così gravi da impedire i naturali processi autoriparativi, l’Osteopatia risulta inefficace. 
Il campo d’azione dell’Osteopatia è quello della medicina funzionale, e pertanto esclude tutte le urgenze mediche e le gravi lesioni anatomiche, che necessitano degli strumenti propri della medicina e chirurgia, non essendoci i tempi e i presupposti fisiopatologici per tentare di ristabilire un equilibrio funzionale. 
In tutti gli altri casi, in cui è possibile combattere la malattia favorendo l’attivazione delle difese dell’organismo e i processi di autoguarigione, l’Osteopatia consente di recuperare uno stato di equilibrio funzionale senza timore di causare effetti collaterali indesiderati.

Nel 2002 L’osteopatia è stata riconosciuta dall’OMS

Nel 2002 l’osteopatia viene riconosciuta dall’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità a titolo di partecipazione al mantenimento della salute e inserita tra le Medicine Non Convenzionali.
Attraverso suoi documenti l’OMS indica di avviare politiche nazionali volte ad integrare le medicine non convenzionali nel sistema sanitario e di uniformare quanto più possibile le legislazioni.
Le istituzioni sanitarie italiane non sono ancora in linea con tali direttive, pertanto alcune iniziative di legge volte al riconoscimento giuridico dell’osteopatia si trovano in fase di approvazione dal parlamento.
Ad oggi l’Osteopatia  è quindi non riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale Italiano.
L’osteopatia invece è regolarmente riconosciuta in Inghilterra, Belgio, Francia, Finlandia, Svizzera, USA, Canada, Australia, mentre in molti Paesi è in fase di regolamentazione.

In Italia nonostante il vuoto legislativo la formazione degli osteopati è regolamentata dalle associazioni, registri e sindacati di categoria che, ponendosi in linea con le indicazioni osteopatiche europee, stabiliscono precisi requisiti di accesso alla professione e indicano un rigoroso modello didattico alle scuole che vogliono essere riconosciute e accreditate.

Il CSdO – Consiglio Superiore di Osteopatia  – rappresenta l’osteopatia Italiana ed è costituito dalle maggiori associazioni di professionisti presenti sul territorio nazionale (AIMMAMOIFeSIOsROIUPOI)

”C’è un evidente rapporto fra il movimento e la salute” 

(Still, A.T., 1892)